La crociera di test

La prima crociera di test è stata fatta nel periodo estivo, fra Luglio e Agosto.
Abbiamo scelto un itinerario classico e abbiamo calato l’ancora in alcune fra le rade più conosciute ed anche affollate, perché volevamo testare il dissalatore nelle reali condizioni di crociera di ogni armatore.
Abbiamo prodotto acqua nelle rade di Chiavari, Sestri Levante, Le Grazie, Lerici, Porto Baratti, Porto Azzurro, Marina di Campo, Isola del Giglio.

Le notti trascorse in rada sono state 25. La nostra barca non è mai entrata in porto salvo un paio di volte per il tempo strettamente necessario a fare rifornimento di carburante (senza rifornirci di acqua perché non era disponibile presso il distributore!).

Il dissalatore è stato in funzione complessivamente per circa 40 ore, ha filtrato approssimativamente più di 30000 litri d’acqua e ha prodotto più di 3500 litri di acqua dolce.
L’acqua prodotta è stata testata più di 100 volte per controllarne la qualità, che è risultata costantemente molto soddisfacente indipendentemente dalle rade dove abbiamo fatto sosta.
Il dissalatore ha funzionato sempre in maniera robusta e affidabile anche in presenza di onda e di rilevante rollio, garantendo acqua dolce costantemente di qualità elevata.

Riportiamo di seguito alcune considerazioni non tecniche ma per i quali la presenza del dissalatore si è fatta apprezzare.
Abbiamo risparmiato il costo di 25 notti di ormeggio in porto, ad una tariffa variabile fra i € 100 e € 150 a notte.
Abbiamo evitato di dover adeguare gli itinerari alle disponibilità di ormeggi nei vari porti. Come è noto, soprattutto ad Agosto è difficile trovare posto in molti porti anche previa prenotazione.
Abbiamo evitato lunghe attese in stand-by nei porti per poterci accostare a fare acqua, con motori accesi e relativo stress per manovrare in spazi stretti magari con vento al traverso.

Pur rimanendo all’ancora non abbiamo rinunciato alla “vita di terra”, poiché con il tender raggiungevamo comodamente la riva, per una mattinata in spiaggia, un pomeriggio a fare shopping nelle vie dei paesini o per una rilassante serata con cena al ristorante.

Dormendo alla fonda abbiamo goduto di maggiore privacy, di scenari incantevoli, di notti fresche e ventilate, di bagni all’alba e al tramonto che la sosta in porto, per quanto confortevole, non può dare.

Il piacere ed il senso di libertà che è derivato dal sapersi completamente indipendenti dalla terra ferma, svincolati da orari e condizionamenti che non fossero quelli del vento, ha finalmente dissetato la nostra sete di mare.